Women in Cinema: al Red Sea International Film Festival un gala dinner in onore delle donne

Women in Cinema: al Red Sea International Film Festival un gala dinner in onore delle donne


Un evento che si è svolto a due giorni dall’apertura della terza edizione Red Sea International Film Festival (30 novembre – 9 dicembre 2023) a Jeddah, in Arabia saudita. «La ragione per cui le donne sono fondamentali è che serve il punto di vista, il contributo creativo di tutti», ha spiegato Maïwenn, la regista francese del film Jeanne du Barry – La favorita del re, del quale è anche coprotagonista con Johnny Depp. Uno di titoli presentati nella sezione Special screenings.

«È vero che sono stati fatti tantissimi passi avanti, ma non è mai abbastanza», ha detto, invece, l’attrice Freida Pinto, prima di prendere posto al tavolo. Pinto, al Red Sea International Film Festival come membro della giuria insieme a Joel Kinnaman, Amina Khalil, Paz Vega e al regista Baz Luhrmann nella veste di presidente, ha anche sottolineato l’importanza dei festival di cinema, ricordando che il film che lanciò la sua carriera, The Millionaire, del 2008, si era conquistato la strada verso gli Oscar proprio grazie alla visibilità conquistata in svariati festival, tra cui Toronto.

Le star della serata

Gli ospiti della cena «Women in Cinema» sono cominciati ad arrivare all’Hotel Shangri-La di Jeddah verso le otto e mezzo di sera. Al posto del tappeto rosso, ad accompagnarli sulla terrazza vista mare dell’albergo, un corridoio illuminato da centinaia di candele. Sui tavoli decorazioni floreali dominate dalle tonalità del rosa.

Tra i primi a fare il loro ingresso, sono stati proprio i giurati di questa terza edizione e, poi, un po’ alla volta, gli altri protagonisti del festival. Come Zoe Saldana e il marito Marco Perego, che è anche il regista del film The Absence of Eden, presentato qui nella sezione Special screenings, di cui l’attrice è protagonista. E Diane Kruger, che, la sera prima, aveva ritirato un premio alla carriera nel corso dell’Opening Night Gala. E ancora, ma la lista sarebbe davvero lunghissima: Catherine Deneuve, Naomi Campbell, Sofia Vergara, Michelle Williams, Nadine Nijem, Amy Jackson, Ed Westwick, Michelle Rodriguez, Lucas Bravo, Catherine Martin, Aseel Omran, Sarah Taibah, Sarah Murad, Yasmine Sabri, Katrina Kaif, Ananya e Alessandra Ambrosio.

A Sharon Stone, già ospite d’onore lo scorso anno, il compito di introdurre il tema della serata. «Ho avuto modo di assistere all’incredibile trasformazione che sta avvenendo in Arabia Saudita», ha detto l’attrice, «e ho potuto capire quanto grandi siano le opportunità che il Paese offre alle donne. Quando ho detto che sarei venuta in Arabia saudita molti mi hanno chiesto perché». La risposta, ha continuato l’attrice, sta in questa serata: «Basta dare uno sguardo intorno, è incredibile quante donne siano qui».

Quindi, ha citato alcune delle filmmaker che, con i loro film, partecipano all’edizione 2023: Farah Nabulsi, la regista palestinese naturalizzata inglese già nominata agli Oscar 2021 con il cortometraggio The Present e in concorso al Red Sea International Film Festival con il suo primo lungometraggio The Teacher. Asmae El Moudir, regista, sceneggiatrice e produttrice marocchina che, nella sezione Festival Favorites, presenta The Mother of All Lies. La regista e sceneggiatrice afroamericana Ava Marie DuVernay, nella sezione International Spectacular con il suo film Origin. E, ancora, Kaouther Ben Hania, regista della docu-fiction Four Daughters (Arab Spectacular). Ma la lista sarebbe molto più lunga perché, ha ricordato Mohammed Al Turki, l’amministratore delegato della Red Sea Film Foundation, l’organizzazione no profit nata per supportare l’industria cinematografica del Paese: «Quest’anno sono 38 i film di registe donne al festival».

«È incredibile quanta strada abbiamo fatto», ha concluso Sharon Stone, prima di chiamare al suo fianco Jomana Al-Rashid. La presidente della Red Sea Film Foundation, dopo aver ribadito come la serata fosse una dimostrazione dell’enorme creatività delle donne nel cinema, ha introdotto l’attrice Nabila Ebeid, l’ospite d’onore dell’evento «Women in Cinema» a Jeddah e vincitrice di un premio alla carriera che le è stato consegnato dal Vanity Fair European editorial Director and Vanity Fair Italia Editor in Chief Simone Marchetti e da Mohammed Al-Turki.

Ospite d’onore: l’attrice Nabila Ebeid

78 anni, egiziana, Nabila Ebeid è una delle attrici più popolari del cinema arabo, una diva che, nel corso della sua carriera ha attraversato tutti i generi della cinematografia, diventando, nel tempo, un modello di emancipazione femminile. Una scelta la sua non solo simbolica. Perché se «Women in Cinema» ha come obiettivo quello di guardare avanti, è sui passi già fatti, quelli cui accennava Freida Pinto all’inizio, che si costruiscono le basi per il futuro delle donne nel cinema.

Un concetto ribadito anche dalla star della saga Fast & Furious Michelle Rodriguez, alla quale abbiamo chiesto in che modo le donne possano migliorare l’industria del cinema: «Per anni questo è stato un mondo dominata dagli uomini e noi attrici, a volte, abbiamo frainteso il vero significato di potere, perché eravamo convinte di doverci uniformare al modello maschile. Ma è arrivata l’ora di dare voce a quello che abbiano dentro, di farci ascoltare». Come? Forse cominciando dalla parolina magica suggerita da Catherine Deneuve nel corso della serata. Quando le è stato chiesto se avesse un un consiglio da dare alle colleghe e non solo, l’attrice ha risposto: «Imparate a dire: “No”».



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di Redazione www.wired.it 2023-12-05 15:02:18 ,

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